IT - 18 07 2014 - post - Silvio Artero
Scheumorfismo è una parola di uso non comune.
Nel Visual design è stata la parola o il concetto più importante in questi ultimi anni.
Perché?
Perché la grafica e le interfacce grafiche con le quale abbiamo avuto a che fare usando uno smart phone, un pad o un computer è skeumorfica.
Il termine deriva dalle parole greche Skéuos ( contenitore, attrezzo) e Morphé ( Forma). Nella lingua Italiana è un neologismo, riprende il termine in uso con lo stesso significato nella lingua Inglese, dove è utilizzato dalla metà dell’800.
Uno Scheumorfismo è un ornamento fisico o grafico apposto su un oggetto allo scopo di richiamare le caratteristiche estetiche di un altro, come ad esempio una ceramica ornata con rivetti per far modo che ricordi una pentola di metallo oppure un’interfaccia di un computer o di un pad che mostra un foglio di appunti come fosse un vero block-note.
Lo Scheumorfismo è stato lo stile imposto da Steve Jobs negli anni della Apple.
Jobs credeva e diceva che lo stile del design degli oggetti su un computer deve ricordare gli oggetti reali così che chiunque possa interagire con facilità senza timori.
E’ più facile ascoltare o registrare la musica se il programma per farlo si presenta a noi sotto forma di un vecchio registratore anni 50, con maniglie, viti, nastri e fori di ventilazione.
Oppure se per prendere un appunto utilizzate un programma dove potete scrivere su dei post-it come Su Window 7 usando il programma Sticky Notes .
Questi accorgimenti grafici sono stati e sono molto utili nell’abbattere la curva di apprendimento, tutti hanno potuto avvicinarsi al mondo digitale.
Ma ci sono momenti in cui anche le cose più consolidate cominciano a trasformarsi.
Il guru Steve era molto legato a questo stile, gli aveva portato molta fortuna quando, rientrando alla Apple, aveva preso il suo brutto anatroccolo NEXTSTEP e lo aveva fatto diventare il cigno OS-X ovvero il sistema operativo della riscossa e diventando leader del mercato.
In questi ultimi anni però una nuova estetica ha cominciato a emergere.
Il design delle interfacce piatto, flat.
Le icone hanno cominciato a perdere il loro aspetto “realistico” diventando semplici, essenziali e minimali.
Un grande spinta verso questo cambiamento stilistico è arrivato quando la Microsoft, nel 2010, in difficoltà sul mercato ha reinventato tutto il suo sistema di interfaccia, iniziando con Windows Phone 7 e continuando nel 2012 con il nuovo sistema Windows 8.
La Microsoft ha presentato un sistema a piastrelle ispirato al grande design svizzero della metà della XX secolo, il così detto International Style che, appunto, è piatto, pulito, minimale.
Sebbene perfetto non ha avuto il successo sperato ma ha comunque inaugurato con forza una tendenza già in itinere. vedi "Perfect Os That Nobody Wants".
Abolite le ombre, le rappresentazioni realistiche, i bottoni, le tre-dimensioni.
Anche alla Apple nel 2012, Scott Forstall, il progettista del software OSX e uno dei principali sostenitori dello skeumorfismo ha lasciato il suo ruolo a favore del capo del design della Apple, Johnatan Ive, da sempre, sostenitore del Flat Design.
Si noti che il cambiamento non è dovuto a una diversa visione generazionale. Forstall e Ive hanno la stessa età (1968/1967).
E’ una differenza culturale ed estetica.
Una differenza non superficiale ma, come sempre succede nel design, sostanziale.
Sbagliare la strada, anticipare troppo o troppo poco, scegliere di usare lo skeumorfismo o il flat design significa scommettere sulla fortuna o disfatta di un’azienda.
E non si parla solo di tre o quattro giganti dell’informatica ma di milioni di persone coinvolte nel progetto e nello sviluppo di e-commerce, siti, app, social networks.
Tutti questi soggetti agiscono in un mondo di grandi interessi, dove, quasi paradossalmente, la finestra per entrare è comunque sempre non più grande dello schermo di un computer e dove le decisioni, la velocità, le possibilite sono spesso rese facili o difficili dal colore, dalla forma o dal posizionamento di un icona grafica.
Entriamo nel mondo digitale, con lo sguardo o con le mani, ma comunque sempre muovendo o schiacciando dei tasti.
Se è vero che non sappiamo come si trasformeranno le interfacce nei prossimi anni è anche vero che l’aspetto dei tablet, dei pc, degli smart-phone è un campo dove c’è ancora una ottima possibilità per sviluppare design grafico utile e innovativo.
La maturità non è ancora arrivata, c’è ancora da lavorare.